È sempre molto triste sentire di incidenti mortali durante delle discese in fiume. Ancora di più se qualcuno che conosci è scomparso in fiume, ma la peggiore esperienza per un canoista è sicuramente quando qualcuno del tuo gruppo scompare davanti ai tuoi occhi. Oltre alla comunità di canoisti in lutto, ad ogni incidente mortale corrisponde un enorme dolore di tutta la famiglia e di tutti i cari che soffriranno enormemente per la perdita subita.
Recentemente questa catena di sofferenza si è ripetuta in diverse circostanze e mi ha lasciato molta tristezza. Troppe famiglie distrutte e troppi amici persi in ambiente fluviale.
Inutile dire che queste cose non dovrebbero succedere in un ambiente di sport e divertimento.
Mi sono quindi chiesto perché questi incidenti accadono e cosa possiamo fare per limitarli. Dopo essermi consultato con tanti canoisti esperti e con l'aiuto di alcuni principi scientifici di analisi del rischio, ho messo insieme alcuni ragionamenti e concetti che, se compresi e applicati, possono limitare molto i rischi di questo sport.
Il rischio in fiume
Quando guidiamo lungo la strada generalmente non pensiamo che, se dovessimo perdere il controllo del nostro automezzo, potremmo andare incontro a pericoli mortali come alberi, case, altri veicoli etc.. I pericoli mortali, in caso di perdita di controllo, sono ovunque. Tuttavia non ci facciamo tanto caso in quanto siamo abbastanza confidenti che non perderemo il controllo della nostra auto.
Il fiume non è poi così diverso dalla strada, i potenziali rischi sono ovunque. Non parlo solo di sifoni, nicchie e alberi, ma anche di rocce in cui potremmo incastrarci, o pareti dove si potrebbe sbattere la testa perdendo conoscenza. Anche in fiume non pensiamo ai pericoli se siamo abbastanza confidenti di controllare correttamente la linea del nostro kayak. Inoltre in fiume questi rischi non si manifestano spesso con gravi conseguenze come potrebbe essere in un incidente stradale, e solitamente tutto si risolve con un bagno o una contusione.
Tuttavia non dovremmo dimenticare che questi rischi possono portare conseguenze molto più gravi e spesso è questione di un attimo, una sfortunata casualità e un semplice bagno si potrebbe trasformare in una tragedia. Questa consapevolezza potrebbe essere un pesante pensiero da portarci in fiume, ma dimenticarlo potrebbe essere un errore fatale. Uno dei primi passi per aumentare la sicurezza in fiume sarebbe non dimenticare che ad ogni errore, bagno o linea sbagliata, esiste una probabilità più o meno grande di incorrere in un incidente grave.
Tecniche di salvamento in fiume
Aumentare le conoscenze in termini di tecniche di sicurezza è sicuramente utile e tutti coloro che vivono il fiume dovrebbero sapere lanciare una corda, posizionare una sicura, essere pronti a fare una rianimazione cardiopolmonare e tante altre tecniche insegnate nei tanti corsi di sicurezza. Tuttavia, anche guidando un'auto super accessoriata in termini di sicurezza, se si colpisce un albero ad alta velocità non si hanno possibilità di sopravvivere.
Le tecniche di soccorso possono spesso risolvere alcune situazioni e spesso possono limitare i danni ma, la loro applicazione è solitamente difficile in un ambiente così vario e particolare come il fiume. Il tempo a disposizione è spesso limitatissimo come, per esempio, in caso di persona incastrata sott'acqua. Le possibilità di intervento possono essere veramente ridotte.
Le circostanze di passati incidenti capitati a canoisti di mia conoscenza, impedivano interventi risolutivi e i compagni di discesa non hanno potuto che chiamare i soccorsi senza nessuna possibilità di intervenire in tempo.
Le tecniche di soccorso sono sicuramente utili e necessarie, ma non rappresentano secondo me la sola risposta per la riduzione degli incidenti.
Pensare in modo sicuro, la prevenzione
Abbiamo detto che il fiume presenta rischi potenzialmente mortali, più o meno visibili e frequenti a seconda della tipologia del letto fluviale. La conformazione delle rocce, la presenza di alberi, il livello d'acqua e altri mille fattori possono influenzare i rischi presenti in un torrente. È fondamentale capire dove sono questi rischi per poterli evitare, ma ancora più importante è pensare che molti pericoli sono spesso invisibili.
Detto questo possiamo iniziare a pensare che ogni volta che si sbaglia qualcosa in una rapida, si corre un potenziale pericolo di incidente. Ovviamente questo rischio può essere molto basso se l'errore è un bagno in un fiume di II grado con l'acqua profonda, ed è sicuramente più elevato in caso di nuoto in rapide di V grado.
Tutte le volte che un canoista perde il controllo della canoa e si ribalta o esce dall'imbarcazione, corre un potenziale pericolo.
Questo semplice concetto ci porta ad arrivare ad una altrettanto semplice conclusione: più errori si commettono in fiume, più si corrono rischi. Il rischio totale che corriamo quando facciamo una discesa è la moltiplicazione dei pericoli presenti nel fiume per il numero di errori che potremmo commettere. Nessuno può pensare di non commettere mai errori e nessun fiume può essere considerato privo di pericoli, di conseguenza il rischio nullo non può esistere. Essere consapevoli che ogni volta che entriamo in fiume corriamo dei rischi è un passo importante e ancora più importante è saper valutare la grandezza di questi rischi. Non sto sostenendo che non dobbiamo più scendere in fiume, ma sono convinto che per uno sport divertente come la canoa il rischio residuo (o accettabile) debba essere inferiore di quello che accettiamo quando saliamo alla guida di un'auto.
Capire questo concetto di rischio può renderci più consapevoli delle nostre scelte e prevenire tanti incidenti. Solo una corretta e onesta valutazione delle nostre capacità, unita ad una altrettanto corretta conoscenza dei rischi fluviali, può veramente chiarirci i rischi che corriamo.
Se l'obiettivo di un canoista è scendere fiumi di difficoltà crescente, è necessario che migliori la sua tecnica in modo da poter affrontare maggior pericoli con minor margini di errore. L'allenamento fisico, l'apprendimento delle tecniche moderne, un buon equipaggiamento e la capacità di leggere il fiume, sono le chiavi per mettere al sicuro la propria vita e vivere il fiume con rispetto e soddisfazione.
Ho spesso visto attorno a me canoisti che affrontavano passaggi o fiumi al di sopra delle loro capacità, nuotando più volte ad ogni discesa. Generalmente nulla accade e i racconti davanti al fuoco sono sempre eccitanti, ma sono convinto che questo tipo di atteggiamento sia un modo di vivere il fiume poco rispettoso e troppo rischioso. Quando ci si rende conto che si ha passato il proprio limite di abilità, sarebbe importante imparare a fare un passo indietro e continuare a pagaiare in fiumi dove ci si sente sotto controllo e gli errori che si commettono sono molto pochi.
Autore: Michele Ramazza
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